- Pubblicata il 30/01/2017
- Autore: Marco
- Categoria: Racconti erotici gay
- Pubblicata il 30/01/2017
- Autore: Marco
- Categoria: Racconti erotici gay
Il maiale 2 parte - Gorizia Trasgressiva
dopo ammazzato il maiale bisogna aspettare un paio di giorni prima di lavorarlo, la carne deve stare in un ambiente asciutto e fresco, ben ventilato, poi, si passa a tagliarlo, donna Luisa, l'amica di mamma aveva già preparate le budella per la salsiccia, quest'ultima veniva tagliata a piccoli pezzettini, a punta di coltello, mamma chiese a donna Luisa perché non era venuta anche Lisa, povera ragazza ha preso un mal di gola, poi, è molto tesa per la sorella Paola, speriamo che vada tutto bene, oggi ha telefonato, le hanno detto che entro giovedì massimo venerdì se non partorisce normalmente bisogna intervenire con il parto cesareo, speriamo di no, disse mamma, adesso, rivolgendosi a me donna Luisa, fammi un grande piacere, le ho preso delle caramelle per la gola, se non ti dispiace uscendo le porti a Lisa, se non hai nulla da fare falle un poco compagnia, non conosce nessuno, fate quattro chiacchiere assieme, va bene. Uscito da casa dopo una mezzoretta bussai alla porta, Lisa sono Marco, si, ti ho visto, stavo dietro la finestra, aprì la porta e mi fece accomodare, all'ora il maiale l'avete sistemato, si, adesso stanno iniziando a tagliare la carne per le salsicce di carne, poi finite quelle si fanno i capicolli e poi le salsicce di fegato, mio padre stava ultimando i prosciutti e le spalle, senti, donna Luisa mi ha dato questo pacchettino ci sono le caramelle per la gola, grazie, mi sento meglio, adesso è iniziato un dolorino di pancia, ho mangiato l'arrosto che hai portato, che buono però, si sentiva il profumo per tutta la casa, vieni vicino al fuoco oppure devi ritornare a casa, no, a casa ho terminato quello che c'era da fare, adesso devono insaccare le salsicce di carne, all'ora metti un paio di pezzi di legna sul fuoco e siediti, obbedisco risposi, si fece una risatina, non ti manca mai la battuta, vieni vicino a me. Quella vecchia cara poltrona di legno massello era troppo invitante per dire di no, mi sedetti mentre lei mi offriva una caramella, prendi, no grazie non mi fa male la gola, e Lisa prontamente, a te ti fa male un'altra cosa quante storie che fai, mettiti vicino a me, mi prese le mani ed affondai, ci ritrovammo in un forte abbraccio, mentre senza troppi preamboli le accarezzavo il volto, quel bel naso lungo lo prendevo tra le dita, sorrideva, c'è l'hai con il mio naso, è bello Lisa è incastonato a meraviglia sul tuo bel volto, mi raccomando trattalo bene, io le ficcavo la punta del dito mignolo nelle narici mentre lei mi accarezzava i capelli, cominciai a toccargli i seni, indossava il pigiama di donna Luisa, era senza reggipetto, due belle zizze dure non come quelle della zia, ma toste, dalle tette passai più giù le accarezzavo l'addome, piano piano con la massima discrezione mi avvicinavo alla bestia che aveva in mezzo alle gambe, tra di me pensavo, lo devo trattare bene, se la bestia si sveglia sono cazzi acidi, e mentre la mano sfregava i peli del basso ventre inizia a toccargli, anzi no, sfioravo quel maestoso cazzo con le dita e il palmo della mano. Aveva un membro enorme,MAI avevo visto un cazzo così lungo e grosso, quello non era un cazzo sembrava un cervone, Lisa, fece finta di girarsi ma in effetti quel movimento mi aprì ancora di più le cosce, tenevo tra le mani un cazzo moscio che faceva veramente paura al genere umano, dal cazzo, passavo all'interno delle cosce, la mano toccava quella carne tosta, bella, sembrava un tappeto pregiato, lasciai un attimo, era sprofondata nella poltrona, le sollevai il sedere per mettere meglio la mano in quel bel culo, lo accarezzavo le natiche, piano piano infilai dopo averlo insalivato bene il dito nel suo culo, sentii subito che gli piaceva, mentre il dito roteava nel buco sentivo il suo piacere aumentare sempre più, mi toccava il cazzo, era eccitata, non mi faceva la solita sega lo roteava invece che fare il solito su e giù, era bello e tosto, lo scapocchiava con delicatezza, lo insalivò e se lo mise in bocca, lo baciava, lo scapocchiava, lo annusava, che bel cazzo che tieni, adesso scopami, fammelo sentire tutto dentro, aspetta, si alzò dalla poltrona e la spinse un poco indietro, si mise alla pecorina, lo voglio sentire tutto dentro, lo insalivò di nuovo lo masturbò un poco e il mio cazzo era entrato con dolcezza in quel bel culo, come scivola bello, che bel cazzo che hai, che bello, si, si, spingi di più, mettilo tutto dentro, il cazzo entrava ed usciva da quella bella fornace, ogni tanto però lo facevo uscire tutto, non approvava questo giochetto però lo facevo appositamente per farla arrapare e godere di più, ma perché Marco, mi tormenti così, calma, e mentre il mio cazzo girovagava nei paraggi, prendevo il suo cazzo, era ancora moscio, lo masturbavo, lo accarezzavo, le baciavo e leccavo le natiche, ti prego Marco, voglio solo il tuo cazzo, facevo orecchie da mercante, lo fai apposta stronzo, al massimo dell'eccitazione perché me lo cacci via, se lo fai di nuovo ti ammazzo, e ridendo lo teneva in mano, lo guardava, si vedeva che era arrapata, se lo infilò quasi a forza nel sedere, scopami, scopami ma non tormentarmi più, il suo culo lo salutò con grande piacere e soddisfazione mentre il mio cazzo iniziò a stantuffare, così, così, continua adesso è bello lo sento nella pancia, mentre quel bel cazzo tosto lavorava, usciva ed entrava dal culo che era una bellezza mi accorsi che si masturbava il suo cazzo gigantesco, tra una botta e l'altra con una mano le presi la verga, si stava svegliando la tigre, le toccavo le palle, la sua mano sfregava il cazzo verso la cappella, spostai la sua mano e con la mia gli toccavo quella cappella enorme, mi prese la mano la insalivò, toccami, toccami il grilletto, e mentre la mia mano le facevano la sega il mio cazzo entrava ed usciva dal culo, cazzo che bello, si, si sfondami, iniziò anche lei con le natiche a fare avanti e indietro e mentre si segava il suo cazzo era diventato enorme, martellami, che bello Marco, mi arriva, ansimava,si, si così, così, cazzo, che bello, belloo, si, si, sii, era lei che si era accasciata sulla vecchia poltrona, le sue natiche si erano chiuse, si sedette, continuava a masturbarsi, sbatteva ogni tanto la testa vicino allo schienale, con tutte e due le mani si scapocchiava il cazzo, vieni vicino a me, toccami tu adesso, e mentre le toccavo con due mani quel grosso cazzo lei succhiava il mio, prese i due cazzi e li strofinava, cappella contro cappella, li masturbava entrambi, ogni tanto insalivava le due capocchie, ti piace, assai, le prendevo le palle, mentre lei con i due cazzi si massaggiava il petto, tra le zizze, godeva soprattutto a succhiare ora l'uno e poi l'altro, quella bocca ardeva come la brace sul fuoco, spompinava che era una bellezza, si accorse che stava arrivando, cominciò a segarsi il suo cazzo con un ritmo infernale e veloce, sputava saliva sul suo cazzo, la mano sembrava assatanata tra capocchia e grilletto, quel cazzo era una delizia anche per me, lo prendevo lo segavo sempre più velocemente, sentivo che da lì a poco, non ho mai visto tanta sborra uscire da un cazzo, sembrava una fontana a zampilli, la sborra aveva invaso le zizze, il collo, le nostre mani, continuava a segarlo, il prepuzio ed il grilletto sotto i colpi ricevuti erano diventati più grossi, si strofinava la cappella e gemeva assatanata dal piacere, le ficcai il dito in culo, urlava, miagolava, spompinava il mio cazzo, lo leccava tutto dalle palle alla cappella, prese parecchia saliva e si bagnò la mano fradicia di sborra, con delicatezza mise quella mano vicino al mio culo sentii un poco di fastidio, poi, poi, tanto piacere, mi infilò il dito dietro, mi massaggiava tra culo e palle, che bello, cazzo, ti piace, ti piace, e mentre dicevo che mi piaceva non feci in tempo a togliere il mio cazzo dalla sua bocca che mi arrivò un prurito per tutto il corpo, non fece cadere una goccia di quella sborra, leccava e smanigliava il cazzo bevendosi tutto, pompino maestoso e non solo, ci accarezzavamo reciprocamente, mi disse Marco ho tanta voglia del tuo culo, voglio farti godere, voglio scoparti però non mi era mai successo che il mio cazzo si fosse così eccitato, non c'è la facevo più, è stato più forte di me, mi hai fatto sborrare molto prima che pensassi, mentre ci segavamo pensavo solo al dopo, volevo mettere il mio cazzo nel tuo culo, lo hai mai fatto prima? sinceramente le dissi di seghe con i compagni e con qualche ragazzi tantissime, ci masturbavamo a vicenda, però non ho mai provato a prenderlo dietro, Lisa, caro lo volevo fare io, però le tue dolci carezze sul corpo, il tuo cazzo nel mio culo, quando lo cacciavi e mi torturavi non ho capito più nulla, però non è finita qui, ti voglio Marco, voglio fare l'amore con te, pensa, stanotte prima di prendere sonno mi sono a lungo masturbata, puoi anche non credermi, pensavo a te, volevo scoparti, però è stato bello anche così, ti posso fare una domanda, certamente, sentiamo, ti masturbi spesso, cara mia, non ti esagero, specialmente durante l'inverno, le lunghe nottate, non mi addormento mai se prima non mi faccio una ricca e sana sega addolcisce il sonno, qualche giorno anche due, mi piace toccarmi il cazzo, unico inconveniente che passo tanto, troppo tempo a segarmi, ho visto, ho visto sei resistente, sì ma a letto la sega mi dura anche due ore, due ore? Ti ho detto che mi piace toccarmi, le cose belle non vanno mai bruciate sull'altare della velocità, se mi accorgo che mi sta arrivando smetto un poco per ricominciare d'accapo. Bravo, sei un buongustaio della masturbazione e fotti meglio, tu invece Lisa, non lo nascondo, anche io passo ore a masturbarmi, mi piace, mi tiro tante seghe, l'unica cosa per renderla più eccitante però è l'ausilio di un qualcosa che mi metto sempre nel culetto, mia sorella quella che si deve partorire in gita anni fa comprò due vibratori, uno per lei, uno per me, quello mio, più che vibratore è fatto con tante palline a sfere, di diverso diametro, inizia con palline piccoline, poi gradualmente sempre più grosse da metterle nel culo, mi masturbo, mi tiro certe seghe mentre le palline entrano ed escono dal culo, le porto sempre in borsetta, anche Paola le ha usate qualche volta, lei preferisce il vecchio caro vibratore, poi, no, no non te lo posso dire amore, ma di cosa? Mentre mi accarezzavi con tanta dolcezza l'unica che mi ha fatto godere tanto è stata mia sorella Paola, tua sorella Paola? Si, eravamo e siamo sempre insieme, da piccole tanti giochi, chi pettinava le bambole chi invece preparava i vestitini, tanti giochi innocenti finché non siamo cresciute, nostra madre voleva per forza fare due letti separati, lo spazio della casa non troppo grande ci costringeva a stare nella stessa camera, mamma si era impuntata ogn' una deve avere il proprio letto, papà invece disse se vogliono dormire insieme non ci vedo niente di male, noi due, mamma ti prego, compra un solo lettone, alla fine la spuntammo noi, ai giochi delle bambole ben presto a letto ci ritrovavamo strette abbracciate l'una con l'altra, Paola, ha quasi quattro anni più di me, il giorno si rideva e si scherzava, la sera a letto sentivo le mani di mia sorella che mi toccavano tutta, mi abbracciava forte, mi baciava, poi piano piano mi toccava il cazzo, tra una risatina e l'altra il gioco si fece sempre più pesante, mia sorella prendeva le mie mani e le portava sulla sua micetta, strofinami, e mentre io le prime volte facevo più forte mi sgridava, fai piano, accarezzami dolcemente, mentre iniziò a baciarmi in bocca, ricordo la prima volta la sua lingua piena di saliva tra le labbra, prendimi il seno, bacialo, accarezzalo, mentre io facevo del mio meglio Paola metteva le sue mani sopra le mie e si toccava in mezzo alle cosce, la sentivo godere, stringeva i denti e mi diceva brava, non dire niente alla mamma altrimenti non ti voglio più bene, non dico niente a nessuno, non preoccuparti. Una sera mentre mi baciava iniziò a toccarmi in mezzo alle gambe, sorellina cara ti faccio godere, si, fammi vedere, mi prese il cazzo e cominciò a fare su e giù, che bello però mia sorella che mi faceva la prima sega, indimenticabile il prurito che provai, mi leccava il seno e il culetto, domani sera sarà ancora più bello. La sera dopo mi segò il cazzo, mi leccava e baciava, ad un certo punto disse, adesso il tuo cazzo mettilo nella mia fogliolina, vai sopra e sotto, vedrai che bello. Abbiamo continuato per anni, ogni sera era una situazione nuova e bella, si faceva scopare da me, anche adesso che si è sposata e il marito fa il turno di notte vado a dormire da Paola, quante belle scopate, una più bella dell'altra, ancora adesso, mentre facciamo l'amore è prassi consolidata mettermi il vibratore nel mio culo, godo da cagna in calore, ma anche lei non si sazia mai di cazzo.
Altre storie in Racconti erotici gay