- Pubblicata il 11/12/2009
- Autore: Giorgio
Giochi a tre sul prato - Gorizia Trasgressiva
La mattina al mare era trascorsa tra giochi d’acqua, giro in pedalo e tuffi dagli scogli, quindi, approfittando del fatto che i figli erano ospiti da amici, dopo pranzo optammo per rimanere a rilassarci sul prato del ns giardino. Sistemai i lettini da spiaggia e mi sdraiai al sole. Poco dopo, arrivò Carla con due amaretti DiSaronno con ghiaccio e si sdraiò al mio fianco. Sorseggiando i longdrink, commentammo l’andamento della mattinata e parlammo di cosa potevamo fare in serata. Il sole si faceva sentire ma era gradevole crogiolarsi al sole. Carla ripiegò lo slip sino a ridurlo ad un tanga che fece scorrere tra i glutei, poi, slacciò il reggiseno così da avere un’abbronzatura migliore, più gradevole senza i segni dei lacci. Chiusi gli occhi per rilassarmi. Non so quanto tempo passò da quando avevo socchiuso gli occhi, fui risvegliato dalle lamentele di Carla nei confronti di Fefè perché le aveva portato via il reggiseno e non voleva renderglielo. Carla era seduta e le sue tette ondeggiavano liberamente e quando si alzò per inseguire il ns amico, praticamente nuda, sentii una sferzata di eccitazione. Alla fine, Fefè si stufò di giocare e si fece raggiungere, non rinunciando, però, a lottare corpo a corpo con Carla. Mentre lei si divincolava, lui allungava le mani sui suoi seni provocandola. Non era certo la prima volta che Fefè riservava un certo tipo di attenzioni nei confronti di Carla: infatti, la fase delle “toccatine” audaci era stata già superata da un pezzo!Ma rimaneva, pur sempre, un gioco erotico, una trasgressione, piacevole. Carla, finalmente riottenuto il suo reggiseno, tornò a sdraiarsi vicino a me. Le sorrisi: “Ti sei divertita, troietta?” Carla si voltò verso di me anche lei sorridente: “Si e tu? Ero brutta da vedersi?” Mi avvicinai per un bacio sulla spalla: “Assolutamente no. Hai sempre un gran fisico e due tette da paura!” Fefè ci raggiunse ansimendo: “Che fate, né?” “Non vi metterete a fare gli zozzoni…” Gli sorrisi: “Noi? E, tu, allora.. che ti sei messo a palpare le tette di Carla come se niente fosse…” “Io? Ma se è lei che mi è saltata addosso per menarmi!” Anche Carla intervenne scherzosamente: “Io ti sono saltata addosso per riprendere il mio costume, non per farti fare il maiale!” “Ma va là! E da quando tu ti metti problemi a stare con le tette al’aria, eh? Maiala!!” Carla si finse imbronciata: “Ah.. è così! Allora se ti danno tanto fastidio adesso le rimetto a posto….” Fefè scattò e riprese il costume: “E no. Adesso basta giocare: sei con le tette all’aria e ci rimani!” Concordai con un sorriso: “Che faccia che hai! Come se non sapessimo quanto ti piace rimanere con le tette all’aria e mostrarle..” Carla continuò nel suo ruolo: “Va bene. Però, oggi niente! Non ve le faccio neanche vedere.” Così si mise a pancia in giù coprendosi, alla bell’e meglio, le tette con le mani. Ci mettemmo a ridere per la sua scenata da finta arrabbiata. “Dai, Fefè… versati qualcosa da bere e vieni anche tu qui a prenderti il sole!” Il ns amico obbedì e ci raggiunse. Dopo, qualche minuti sentii Carla sobbalzare: Fefè le aveva poggiato un cubetto di ghiaccio sul sedere! “Ma sei scemo? Mi stavo assopendo e mi ha fatto prendere un infarto con quel cubetto!” “Eh.. quante scene per un po’ di ghiaccio, ora ti asciugo..” “Macchè ti asciugo, mettimi un po’ di crema protettiva che sennò mi brucio!” Fefè si chinò e prese la crema, poi si mise a cavalcioni su Carla e prese a spalmarle la crema a partire dalle spalle. La scena che stavo vivendo mi riportò, come un dejà vu, indietro nel tempo, alla prima volta che avevamo giocato alla coppia porcella con il massaggiatore dell’albergo. Mentre Fefè spalmava, la mano di Carla afferrò leggermente le mie dita. La carezzai mentre le mani del ns amico, dopo aver raggiunto i glutei, si dedicavano alle cosce. Carla allargò le gambe e Fefè spostò il costume per spalmare la crema in maniera uniforme. Quando Carla mi strinse le dita, sollevai lo sguardo e vidi Fefè che la fotteva con le dita. Mentre con una mano le teneva largo il costume e le carezzava il culetto, con l’altra mano la penetrava con due dita e la fotteva. Carla si portò la mano alla bocca e spinse il culetto verso l’alto per agevolare la penetrazione. Io mi avvicinai a lei, portai la sua mano sul mio uccello e la baciai. Era super eccitante baciarla mentre mi masturbava e muoveva il bacino assecondando le carezze di Fefè. Fefè si chinò su di noi: “Allora, troietta… ti piace come ti sto carezzando? Sei un lago e sei dilatatissima ….. porca!!” “Si.. si… mi sta piacendo…. continua… ti prego… vorrei le vostre mani dappertutto…. Voglio essere leccata, toccata, frugata…si… mi piace….dai, su… ditelo che sono la vostra troia, la vostra succhia cazzi…” “Certo che sei la nostra troia…. La nostra porca… ci fa impazzire come lo succhi, come ti fai sburrare in bocca, lo ingoi… ti è sempre piaciuto succhiare i cazzi, vero?” “Si, si… mi è sempre piaciuto.. mi piace come diventano duri dentro la mia bocca e poi esplodono riempiendomi di sburro… anche adesso… si lo vorrei… vorrei che mentre mi carezzate dappertutto, un altro cazzo mi scopasse la bocca, sii… lo voglio…” Mentre, mi spostavo verso la bocca di Carla, ebbi una visione da farmi impazzire per l’eccitazione: Fefè stava lubrificando il culetto di Carla con i suoi stessi umori per poi fotterle il culo! Carla intuì le sue intenzioni e sollevò ancor più i fianchi per aiutarlo. Troia!! Amo la mia magnifica troia!! “Dai.. chiedigli di fotterti, di romperti il culo…” “Si, dai.. ti prego.. fottimi.. fammelo sentire dentro… ho voglia di sentirlo nel culo… si.. così.. così… sbattimi…” Stavo impazzendo per l’eccitazione e c’era in giro il giardiniere con i suoi operai: le tappai la bocca con il mio uccello e presi a fotterla come se fosse una figa! Carla ansimava per il piacere e l’eccitazione, mentre Fefè le sbatteva l’uccello nel culo senza grandi riguardi. Carla si sollevò per mettersi più comoda e rimase a quattro zampe a farsi fottere ancora per qualche minuti prima di venire rumorosamente. Fefè rallentò il ritmo imprecando perché non riusciva a venire, poi, si sfilò lentamente e aiutò Carla a sedersi davanti a noi. “Su, vacca… toccati le tette… ho voglia di sburrarti ….” Carla ubbidì senza fiatare. Allargò le cosce e la sua mano scorreva tra le sue tette e tra le sue cosce. Io non ce la facevo più: feci piegare Carla verso di me e le sburrai in bocca mentre le masturbava con foga l’uccello di Fefè. “Così.. bravo.. così.. sburrami in bocca.. dammene tanto…” Mentre ingoiava il mio sburro, le carezzai il viso con l’uccello così da “sporcarle” anche il viso: era una fantastica maschera erotica! Anche Fefè non resistette e venne sburrandole il viso e le tette. Carla era eccitatissima! Sono sicuro che se fossero capitati il quel momento anche il giardiniere e i suoi operari non si sarebbe tirata indietro dal succhiare anche i loro cazzi. D’altro canto, l’avventura a Su Cologone docet!! Chi arrivò, invece, fu la ns vicina di casa che, per un pelo, non ci sorprese sul fatto.
ni
Probabilmente Riccardo hai ragione,ma la sardegna è in italia. Ciao
Riccardo
X Nicola: Giorgio è probabilmente sardo e lì eiaculare si dice sburrare e così le sue derivazioni. Ciao
Alessandro
Guarda guarda.. la mia troietta preferita continua a giocare con i cazzi!! Fantastico...Non vedo l'ora di rivedervi. Un abbraccio
nicola
ragazzi vero o falso il racconto è scritto bene......anzi fin troppo,ma una cosa devo proprio dirla la parola sburrare-sburra da dove cazzo vieni.Caro Giorgio quindi, se vorrai continuare a scrivere i tuoi bellissimi racconti,sostituisci la parola sburrare con la più normale SBO.....ciao a tutti
tito™
...ecco bravo Riccardo, uno sfigato soltanto può essere...
Riccardo
Figo il tuo "trademark"! Scherzi a parte, mi diverte pensare che uno cerchi di offendermi senza conoscermi. Mi da la misura della sua idiozia. E poi, ma che persona è uno che appena sveglio si piazza davanti al pc a scrivere stronzate? Uno sfigato! Ciao tito™
tito™
Riccardo: purtroppo sti ragazzini si divertono così...sono imberbi e non han ancora maturato una coscienza sessuale che sia degna di questo nome...e non conoscono il potere della parola...
Riccardo
X tito 7:10:12 Smetti di fare cazzate sin dalle 7 del mattino, sennò chissà come finisci la serata.. a lanciare modellini in faccia alla gente? ;-) Ciao pirla!
babypass
scusami, nn pensavo neppure fosse possibile firmarsi con altro nick; in effetti, pensandoci bene, nn potresti trasformarti in un individuo che si esprime in simile modo. Perdonami tito x aver dubitato ciaoooooooooooooooooooooo
tito
babypass...non sono io ad aver scritto alle 7,10 ma un codardo che non hai il coraggio di scrivere col proprio nick...che tristezza sti personaggi che copiano i nick
babypass
TITO, non ti riconosco in questa risposta; lascia ad altri simili espressioni offensive.Ogni individuo è libero di vivere la sua vita senza essere giudicato anche nel personale
tito
Riccardo, finocchio di merda, smettila di stare davanti al computer a leggere ste porcate e trovati un maschione che ti fotta finalmente.
Riccardo
Accidenti! Quando ho letto "Mentre con una mano le teneva largo il costume e le carezzava il culetto, con l’altra mano la penetrava con due dita e la fotteva. Carla si portò la mano alla bocca e spinse il culetto verso l’alto per agevolare la penetrazione" Ho rivissuto le sensazioni godute durante un incontro con il nostro amico di letto quando siamo andati a casa sua e mia moglie indossava una minigonna da urlo comprata per l'occasione. Bravo Giorgio: continua così! I tuoi resoconti sono eccitantissimi.
tony
bellissima storia... ad averli vicini come voi... :-)
Riccardo
Per "pinciafighe" (ma che nick è? Ti chiamano così i tuoi amici pippaioli?):forse sono pigliacazzi, ma di certo sono un pigliainculo ed è questo che ti rode! Ciao sfigato.
pinciafighe
riccardo sei un piglia cazzi lo sai.. la tua rondella del culo oramai e sfondato per sempre. piccola troia
Giorgio
@ Tony: grazie per il complimento e l'auspicio. Ciao G & C