- Pubblicata il 05/09/2011
- Autore: Gianni
Sabrina (quarta e ultima parte) - Gorizia Trasgressiva
Paola aveva imparato a controllare le contrazioni dello sfintere del suo buchino, facendo dei progressi inaspettati e serrandolo come una morsa. Fu lei, un sabato pomeriggio, a proporsi di essere “ri-sverginata” tutti insieme. Sabrina era eccitatissima e d’impeto si mise a succhiare il cazzo di Carlo facendogli diventare paonazza la cappella. Non mi rimase che leccare la figa e il culetto di Paola che intanto si era posizionata alla pecorina ben conoscendo i gusti del suo uomo. Ricordai a Carlo che il secondo canale ha una muscolatura diversa dalla figa e dando mano a Sabrina ci approntammo ad assistere e godere dello spettacolo. Carlo appoggiò il glande al culetto e, assecondato dai movimenti della donna lo fece entrare, fermandosi. Paola gli disse di rimanere così ed iniziò ritmicamente un movimento di andirivieni e di contrazioni, trattenendo con una mano il ventre di Carlo, quasi a renderlo passivo. Noi due, eccitatissimi, aspettavamo che da un momento all’altro si impalasse o quanto meno che Carlo decidesse di penetrarla profondamente. Invece continuarono, per interminabili minuti, a godersi uno lo sfintere, l’altra la cappella. Ambedue mugolavano di piacere, dicendo che non avevano mai goduto così. Fu Paola ad accorgersi che Carlo stava per sborrare; con un colpo deciso lo fece entrare tutto in lei e questi con pochi rapidi colpi la godette rantolando e appoggiandosi sulla sua schiena. Sabrina mi lasciò e corse a baciare la sua amica, la staccò dal membro che si stava afflosciando e le suggerì di farsi godere anche da me. Conoscendo le mie preferenze, subito si mise supina e con un laconico “”Vieni”” accompagnò con le sue mani il mio membro verso il suo buchino dal quale uscivano gocce di sperma. Anch’io fermai la mia cappella nel suo sfintere godendo delle sue contrazioni. Le dissi che avrei voluta goderla così, ma l’istinto fu più forte della mia volontà e la inculai di colpo. Mi ricambiò stringendo la radice del mio membro in modo così intenso da farmi inaspettatamente sborrare, senza che neppure Sabrina si rendesse conto dello stato di eccitazione che avevo raggiunto. Sdraiati sul letto, Paola ruppe il silenzio: “”Mi spiace non aver fatto godere per 15 anni il mio buchino, come invece avrebbe meritato. Ma da oggi vita nuova …. Forse darò di meno la figa e mi farò inculare di più”” Ridemmo felici e spensierati. A sera, salutandoci, Sabrina ci disse che forse non avremmo potuto vederci per due week end in quanto avrebbe dovuto ospitare sua madre. “”Scusami, ma mi era proprio passato di mente”” – mi disse quando fummo soli – “”Mia madre deve venire in città per sbrigare non so quali problemi burocratici e mi ha chiesto se potevo ospitarla per qualche giorno, anche in relazione al fatto che non ci vediamo da un bel po’. Tu non farti problemi. La ospiteremo nella cameretta degli ospiti. È divorziata da parecchi anni ed una persona assai disinibita. Non ti dovrai sentire a disagio se la troverai gironzolare per casa completamente nuda, se troverai la porta del bagno aperta mentre fa la doccia, ecc …” Risposi che non ci sarebbero sati problemi. Arrivò il lunedì successivo. Era una donna giovanile che dimostrava meno anni dei suoi 50 e passa e si trovò subito a suo agio. Fatti i convenevoli di rito chiese se poteva fare una doccia e Sabrina le indicò il bagno e la camera a lei destinata. Dopo pochi minuti riapparve in salotto completamente nuda, anche lei depilata e, soprattutto con due tettone quinta o sesta misura, ma ancora sode e ben tornite. Si fece la doccia, con la porta aperta e a cena si presentò in slip e con un reggiseno che lasciava scappare da tutte le parti il suo contenuto, dicendo che, se non ci avesse dato fastidio, si sarebbe sentita più a suo agio in quanto era il suo modo di stare in casa. Più tardi a letto chiesi a Sabrina se avesse imparato da sua madre a depilarsi e se questa si comportasse così disinvoltamente per provocarmi. Rise e mi disse che se anche fossi andato a letto con lei non le sarebbe importato nulla. Ci si incontrava per lo più alla sera ed immancabilmente avevo modo di ammirarla sotto la doccia, mentre si asciugava, frizionandosi le tettone (ah quanto avrei voluto aiutarla !….), mentre si passava l’asciugamano tra le cosce, mentre girava per casa con le tette ballonzolanti …. Un mattino fui svegliato sentendomi una mano di Sabrina sul cazzo che si stava indurendo. Mi girai per guardarla e lei, con la testa, mi fece cenno di volgere il mio sguardo verso la porta della camera: Laura, completamente nuda, era appoggiata allo stipite che ci stava osservando. “”Sai, mamma era curiosa di vedere questo cazzone che tanto le ho decantato e che tanto mi fa impazzire”” mi disse Sabrina continuando a menarmelo per farlo indurire del tutto. “”D’altra parte lei è un’intenditrice … non immagini quanti ne ha presi in vita sua … non mi dispiacerebbe un suo giudizio …”” <